Consulenza psicologica: comprendere cosa è utile
La consulenza psicologica si svolge durante i primi incontri allo scopo di comprendere quale intervento sia più opportuno. La lettura psicologica del malessere, delle motivazioni e delle aspettative consente di individuare quale sia l’intervento più indicato. Nel caso in cui la comprensione generale della situazione richiedesse tipologie di interventi non trattate è mia abitudine indirizzare verso altri professionisti o centri specializzati.
Sostegno psicologico: sostenere la propria resilienza
Il sostegno psicologico è l’intervento indicato quando stiamo vivendo condizioni di vita dolorose o esperienze stressanti come ad esempio il lutto, la malattia propria o di una persona cara, il divorzio, il covid e lo stress lavorativo e le discriminazioni sociali. Questi eventi possono portare stravolgimenti emotivi così importanti da generare sentimenti di sfiducia, impotenza e angoscia persistenti. Queste reazioni emotive del tutto fisiologiche, possono però a lungo andare incrinare il nostro equilibrio. È utile quindi sostenere i processi di elaborazione, per imparare a gestire i turbamenti emotivi, sviluppare la propria resilienza e raggiungere nuovi adattamenti psicologici.
Psicoterapia centrata sulla persona: un atto di cura verso di sè
La psicoterapia è orientata al cambiamento di quegli aspetti di sé che sono causa di sofferenza, disagio e sintomi. Molte possono essere state le situazioni che ci hanno lasciato dentro delle ferite emotive. Il racconto di sé e della propria storia all’interno di una relazione sicura facilita consapevolezza e cambiamento. La terapia aiuta a rivedersi e osservare cosa c’è stato e cosa è mancato in termini di bisogni affettivi. Quali sono state le parti di noi dimenticate e quali risorse sono state inibite. In questo modo è possibile riattivare quel processo di crescita personale che in qualche momento si è arrestato lasciando lo spazio a dolore e sintomatologie varie.
Compassion focused therapy: regolare le emozioni con la compassione
La CFT nasce con l’obiettivo di aiutare le persone con alti livelli di autocritica e vergogna (che aumentano la sofferenza e i sintomi) attraverso l’allenamento dell’intento compassionevole. Compassione non è “farsi pena” come erroneamente si pensa, ma è la capacità di riconoscere la sofferenza unita al desiderio di alleviarla. Imparare a sviluppare un modo di essere ompassionevole è quindi uno strumento utile per regolare le emozioni. Secondo questo modello la sofferenza si origina da uno sbilanciamento nell’attivazione dei tre sistemi di regolazione emotiva: protezione della minaccia, ricerca di risorse, calmante; in particolare da una iperattivazione del sistema di protezione dalla minaccia dovuto alla costante autocritica. L’intento compassionevole supporta invece il sistema calmante fondamentale per il benessere. Al fine di sviluppare l’intento compassionevole e di bilanciare i sistemi emozionali si utilizzano un insieme di attività: le immaginazioni guidate, le meditazioni mindfulness, il respiro calmante, la scrittura di lettere compassionevoli e il ragionamento compassionevole.